Se la democrazia liberale è stata in parte sostituita da accordi tra Stati in organizzazioni a-democratiche (WTO, FMI, ecc.) a cui i leader liberali hanno assegnato nuove e più agili funzioni rispetto alle lungaggini delle istituzioni classiche.
Se i nuovi oligarchi stramiliardari occidentali partecipano alle elezioni con dispiegamento di mezzi economici ed informativi inimmaginabili ma con l’insofferenza per i contrappesi democratici impedenti una pari competizione con sistemi come quello Russo e Cinese
Se l’impatto delle attività umane sul pianeta è al punto di non ritorno
Se un cambiamento necessario e rapido dei modi di produzione e di consumo
abbisogna di grandi investimenti il cui costo nessuno è disposto a pagare
Se le produzioni più inquinanti sono già state esportate verso le periferie del mondo
Se la ricchezza è concentrata in pochissime mani mentre la stragrande maggioranza dei popoli vive precarietà o indigenza
Se il livello dei consumi in occidente deve ulteriormente calare mentre le sue classi medie lo hanno già fatto al pari dei lavoratori ed i poveri sono aumentati
Se in una logica di riequilibrio altri paesi hanno necessità di maggiore crescita per maggiori consumi e quindi di ulteriore produzione
Come si gestisce lo scontro tra i capitalismi (di Stato e di mercato) ?
Chi questo scontro vuole agirlo in nome della salvaguardia del Pianeta ed è in grado di gestire in modo equo la redistribuzione tra popoli diseguali nell’accesso a beni e servizi ?
E’ necessario un altro sistema economico globale che distribuisce e riequilibra diversamente la ricchezza e riconverte le produzioni nel rispetto della natura, oltre il capitalismo e con le libertà.
Potremmo chiamarlo socialismo libertario con alcune funzioni regolatorie statali?
Ma come si fa ?
Guerre, IA, social network globali, economia e finanza dell’algoritmo vs.soggetti politici fragili che hanno già trasferito tutta la mobilia nei sottoscala delle compatibilità e una lotta all’ultimo cent. dei penultimi contro gli ultimi.
Da qui si ri-parte !